La caratteristica del paziente allergico è quella di produrre immunoglobuline della classe IgE dirette verso sostanze esterne, gli allergeni. Le IgE prodotte stimolano la liberazione e produzione di mediatori chimici che saranno responsabili dell’infiammazione allergica.

Gli allergeni

Gli allergeni sono generalmente di natura proteica. All’interno del regno animale e vegetale esistono componenti allergeniche sia specifiche, sia cross-reattive. Le componenti specifiche sono peculiari di una data fonte e riscontrabili soltanto in un numero limitato di specie strettamente correlate. Le componenti allergeniche cross-reattive sono distribuite in modo più ampio e possono essere condivise da una gamma eterogenea di fonti allergeniche. A causa del loro elevato grado di somiglianza strutturale, esse possono legarsi anticorpi IgE primitivamente diretti verso altre molecole causando manifestazioni allergiche da reattività crociate.

La cross-reattività è responsabile di alcune forme di allergia alimentare che possono interessare pazienti inizialmente sensibilizzati ad aereo-allergeni (1). Un tipico esempio è l’allergia ai crostacei che può verificarsi nei pazienti allergici alla polvere e sensibilizzati specificatamente ad una particolare proteina muscolare dell’acaro della polvere capace di cross-reagire con la proteina presente nei muscoli di altre specie come appunto crostacei, molluschi.

Come diagnosticare le allergie IgE mediate?

Il Prick test

La principale metodica di primo livello per la diagnosi delle patologie allergiche IgE mediate è ancora il Skin Prick Test (SPT) in virtù dell’alta sensibilità (2), semplicità e rapidità di interpretazione. Tale test ha tuttavia il limite di non poter essere utilizzato in quei pazienti che presentano manifestazioni cutanee attive o che che praticano terapia antistaminica.

Le IgE specifiche

Metodica “alternativa” è il dosaggio delle IgE specifiche nel siero del paziente (IgEs). Questa metodica offre un elevato grado di correlazione in termini di risultati con il PRICK TEST, ma le metodiche non sono sempre sostitutive l’una con l’altra.

Le moderne metodiche laboratoristiche permettono di individuare sensibilizzazioni non solo verso un particolare pianta, frutto o animale, ma sono anche in grado  di individuare le singole molecole, sue componenti, responsabili della reazione allergiche crociate e di fornire così una spiegazione alle cross-reattività tra cibi diversi o alle sindromi pollini-cibi. Il vantaggio diagnostico è quelli di poter. in alcuni casi, anticipare e prevedere eventuali reazioni gravi e, in ambito terapeutico,  di contribuire all’individuazione dell’allergene principale da sottoporre a terapia iposensibilizzante specifica (3).

 

Principali allergeni responsabili di attività crociate

 

BIBLIOGRAFIA

  1. Sampson HA. Food allergy. J Allergy Clin Immu- nol 2003;111(Suppl 2):S540-7
  2. Choi IS, Koh YI, Koh JS, Lee MG. Sensitivity of the skin prick test and specificity of the serum-specific IgE test for airway responsiveness to house dust mites in asthma. J Asthma. 2005 Apr;42(3):197-202.
  3. Egger M, Mutschlechner S, Wopfner N, Gadermaier G, Briza P, Ferreira F. Pollen-food syndromes associated with weed pollinosis: an update from the molecular point of view. 2006 Apr;61(4):461-76.

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